Comunicati Uila Ufficio Stampa

Lotta al caporalato e innovazione per un “Made in Italy” etico e sostenibile

Dichiarazione del segretario generale Stefano Mantegazza

“La filiera agroalimentare è una grande risorsa per il nostro paese. Oggi però la vera scommessa è dare un valore nuovo alle produzioni, anche attraverso un orientamento all’etica e alla sostenibilità del lavoro e della produzione che sta dietro alle eccellenze del Made in Italy”.

Ne è convinto il segretario generale della Uila Stefano Mantegazza e lo dichiara durante la tavola rotonda, organizzata dalla Uila Puglia sul tema “Il lavoro che cambia e si rinnova per un made in Italy etico e sostenibile”, svoltasi ieri al teatro Palazzo di Bari, alla presenza di oltre 600 delegati e lavoratori, alla quale hanno partecipato Teresa Bellanova, ministra del Mipaaf e i presidenti di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e di Federalimentare Ivano Vacondio.

“Negli Usa” ha aggiunto Mantegazza “molte multinazionali hanno sottoscritto un decalogo in cui si impegnano a mettere al primo posto del loro business l’attenzione al consumatore-cliente, e al secondo la soddisfazione dei lavoratori. E’ chiaro che se questo messaggio arriva dalla società vocata al capitalismo, anche noi dobbiamo sensibilizzare le nostre imprese ad un nuovo valore del lavoro”.

“Al ministro Bellanova” ha affermato il segretario generale Uila “chiediamo di intensificare gli sforzi sul contrasto al caporalato e soprattutto, di impegnare più concretamente governo, istituzioni e parti sociali a dare piena attuazione alla rete del lavoro agricolo di qualità e alle sue sezioni territoriali, per creare un mercato del lavoro trasparente, alternativo al caporalato, che garantisca legalità non solo per i lavoratori ma anche per le imprese”. “Ma vogliamo anche discutere” aggiunge Mantegazza “con le aziende agricole e dell’industria di trasformazione di come cambierà il lavoro in un settore nel quale digitale, big data, intelligenza artificiale e blockchain determineranno cambiamenti strutturali. Affrontare questi temi è il modo migliore per costruire insieme una filiera sostenibile e di qualità nella quale il lavoro etico rappresenti un elemento centrale e imprescindibile”.

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