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Lavoro, l’Inps riconosce diritti previdenziali a migliaia di vittime del caporalato

La Uila ringrazia la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico perché da oggi decine di migliaia di braccianti agricoli vedranno, finalmente, riconosciuti i propri diritti previdenziali negati in numerose situazioni, denunciate dalla Uila, che hanno portato alla cancellazione di tutele e prestazioni.

Infatti, con la Circolare n.56, appena emanata dall’Inps e che la Uila ha fortemente voluto, è stato chiarito che, a prescindere dall’inquadramento del datore di lavoro, è l’attività agricola effettivamente svolta dal lavoratore che fa fede ai fini della sua identificazione previdenziale. Vengono così sanate situazioni profondamente ingiuste che hanno coinvolto numerose vittime dello sfruttamento dei caporali e ripetutamente denunciate dalla Uila con grande determinazione e costanza.

La Circolare rafforza ed estende, quindi, un principio giusto contenuto nella lettera e) dell’art. 6 della legge n.92 del 31 marzo 1979 che prevede l’attribuzione dell’inquadramento previdenziale agricolo per i lavoratori che svolgono attività nel settore anche se dipendenti da imprese non agricole.

Per illustrare il contenuto e le importanti conseguenze delle decisioni assunte dal Ministero del Lavoro e dall’Inps, la Segreteria Nazionale della Uila ha convocato, per lunedì 27 aprile alle ore 12, una video-conferenza stampa.

Per partecipare alla video conferenza stampa, ai giornalisti che comunicheranno la loro partecipazione a ufficiostampa@uila.it , verrà inviata una apposita mail di invito

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