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Assegno unico, replica Uila alla ministra Bonetti intervenuta a “Porta a Porta”

Dichiarazione del segretario generale della Uila-Uil, Stefano Mantegazza

“Eravamo pronti a cospargerci il capo di cenere dopo aver ascoltato in TV la ministra Bonetti ma, avendo verificato nel merito i rilievi tecnici da lei mossi alle nostre simulazioni relative all’introduzione della riforma dell’Assegno Unico, dobbiamo confermare la bontà dei nostri calcoli e, purtroppo, la penalizzazione che ci sarà, a partire dalla sua entrata in vigore, in particolare sui redditi più bassi”. Così il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza in merito alle dichiarazioni rese ieri sera dalla ministra per le pari opportunità Elena Bonetti, intervenuta ieri sull’argomento alla trasmissione televisiva Porta a Porta.

“Abbiamo più volte chiesto, come Uil e come Uila, alla ministra un incontro, quanto meno con i suoi tecnici, per verificare insieme le ricadute della nuova normativa in materia di aiuti alle famiglie” aggiunge Mantegazza “ci sembra grave che una modifica così importante, sia delle quantità che delle modalità di attuazione, di un sistema di sostegno al reddito familiare che ha finora funzionato bene, garantendo importi sicuri in busta paga a milioni di lavoratrici e lavoratori dipendenti, venga introdotta senza un preventivo confronto con i sindacati e senza una adeguata informazione sulle conseguenze della riforma”.

“Non può passare sotto silenzio, come sta accadendo, il fatto che milioni di lavoratrici e lavoratori, tra qualche mese si ritroveranno in busta paga un salario netto molto più basso, decurtato sia del vecchio assegno, sia del corrispettivo delle detrazioni che saranno azzerate” conclude Mantegazza che sottolinea, inoltre “anche a parità di importo, il ritardo con il quale verrà corrisposto il nuovo assegno creerà gravi difficoltà per tutte quelle famiglie che, già oggi, con il loro stipendio arrivano a fatica a fine mese”.

Nel merito delle osservazioni fatte dalla ministra Bonetti, l’ufficio studi della Uila puntualizza che:
1) le stime relative all’ammontare dell’assegno unico sono state calcolate sia ai sensi della legge delega n.46/2021, sia in base alle indiscrezioni di stampa, peraltro confermate dalla tabella mostrata durante la trasmissione, che prevedono l’innalzamento della soglia ISEE da 7.000 euro (come previsto dalla legge delega) a 15.000 euro. Nella prima ipotesi risulta una penalizzazione per tutti i livelli di reddito considerati; nel secondo caso gli effetti sul reddito risultano attenuati ma si conferma una penalizzazione, in particolare per i redditi più bassi.

2) I valori degli Assegni al Nucleo Familiare indicati nelle simulazioni sono quelli previsti dalla legge n. 69/1988 e, quindi, non considerano le maggiorazioni introdotte dal decreto-legge n.79/2021 relative all’Assegno ponte.

3) Riguardo alle detrazioni fiscali per i figli considerate nelle simulazioni, il calcolo è stato fatto sulla base del testo unico sulle imposte dirette n. 917/1986, art. 12 che quantifica le detrazioni in misura decrescente rispetto all’imponibile fiscale del lavoratore dipendente. Nel merito delle considerazioni fatte dalla ministra sugli incapienti, cioè lavoratori con reddito inferiore alla no tax area (8.000 euro circa) si fa presente che tale categoria non è compresa tra le simulazioni presentate e, nel caso, andrebbe considerata conteggiando il valore della detrazione fiscale spettante.

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