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CCNL per i lavoratori dell’industria alimentare (2016-2019)

Art. 1 quater

Organismo Bilaterale Nazionale per la Formazione nell’Industria Alimentare (OBA)

Le Parti, come previsto dall’allegato 6 del Ccnl 14.7.2003, convengono di costituire l’Or- ganismo Bilaterale Nazionale per la Formazione nell’Industria Alimentare, in forma abbreviata OBA, secondo gli elementi di seguito riportati.
L’OBA dovrà sviluppare un’attività formativa settoriale ed integrata con gli effettivi biso- gni delle imprese e dei lavoratori dei comparti che compongono il settore alimentare.
In questo quadro l’OBA promuoverà anche iniziative di analisi e ricerca alla luce delle evoluzioni tecnologiche, organizzative, professionali e di mercato che caratterizzano i comparti dell’industria alimentare.
La struttura dell’OBA è costituita da 3 rappresentanti per la componente di parte sindacale e 3 per la componente di parte imprenditoriale.
Salvo diverse esigenze, l’OBA si riunisce con cadenza bimestrale presso una sede delle Parti di volta in volta stabilita.
Per quanto attiene alle ulteriori modalità di funzionamento e strutturazione dell’OBA, le Parti rinviano ai principi/criteri che saranno adottati nell’ambito di un apposito regolamento/ statuto, da approvarsi a cura delle Parti medesime entro il 30.9.2007.
Nell’ambito delle previsioni contrattuali, ciascuna componente l’OBA propone le iniziati- ve da assumere che, ai fini della messa in atto, vengono collegialmente valutate e consensual- mente definite, tenuto conto di eventuali indicazioni delle Parti stipulanti.
Con tale Organismo le Parti intendono fornire alle imprese, alle RSU e ai lavoratori, as- sistenza e collaborazione per la risoluzione delle principali problematiche riguardanti la rea- lizzazione di azioni di formazione continua adeguate ai bisogni delle imprese e dei lavoratori.
L’OBA avrà in particolare il compito di:
• tenere il rapporto con le Istituzioni nazionali, regionali e/o provinciali preposte alla forma- zione professionale;
• essere interlocutore attivo e supporto all’attività dell’EBS in materia di formazione profes- sionale e degli altri Osservatori previsti dal presente contratto;
• essere interlocutore del Fondo interprofessionale per la formazione continua – Fondimpre- sa (costituito da Confindustria, Cgil, Cisl , Uil in applicazione delle legge 388/2000) – per quanto attiene ai progetti per i settori dell’industria alimentare;
• curare la predisposizione di informative sulle fonti di finanziamento pubblico per la forma- zione continua e per l’applicazione delle disposizioni contrattuali sulla formazione (art. 3);
• mettere a punto, in collaborazione con l’EBS, specifici moduli di formazione in tema di ambiente e sicurezza alimentare;
• definire linee guida formative in materie di sicurezza sul lavoro e ambiente e definire re- lativi progetti mirati.
L’OBA in relazione alla propria attività potrà, previa decisione concorde delle sue compo- nenti, avvalersi di esperti.
L’OBA curerà la presentazione a Fondimpresa di progetti settoriali per l’attivazione dei relativi finanziamenti.
Ulteriori fonti di finanziamento potranno provenire dalla assistenza diretta che l’OBA do- vesse fornire per l’impostazione di progetti, riguardanti piani settoriali o gruppi di imprese, ba- sati su finanziamenti pubblici o da altre attività concordemente individuate e da Enti, istituzioni pubbliche nazionali e internazionali in considerazione dei relativi progetti che di volta in volta saranno realizzati nello svolgimento della sua attività.
Le Parti nel comune convincimento del ruolo fondamentale che la formazione riveste come investimento strategico per il miglioramento della qualità del lavoro, dei processi e dei prodotti, convengono, anche alla luce di quanto affermato nell’Accordo interconfederale del 1° febbraio 1999, che nell’ambito dell’OBA saranno condotti approfondimenti nell’impegno costante della diffusione della “cultura della formazione”. Questo impegno che punta alla qualificazione del sistema formativo si colloca in uno scenario di più ampio respiro, rappresentato da:
a) europeizzazione della formazione e della concertazione tra le Parti sociali;
b) valutazione e miglioramento della qualità dei sistemi formativi, con particolare riferimento all’esigenza di promuovere e valorizzare una adeguata professionalità dei lavoratori in relazione sia al tipo di attività svolta che alla fascia di età a fronte dell’evoluzione tecnolo- gica ed organizzativa;
c) ricerca di adeguati strumenti di coinvolgimento dei giovani nei processi formativi per l’ac- quisizione delle necessarie professionalità e per la loro preparazione all’inserimento in azienda;
d) crescita della competitività delle imprese attraverso la qualificazione delle risorse umane;
e) crescita della qualità delle infrastrutture dei sistemi di offerta di formazione nelle aree deboli.

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